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Il libro racconta la vicenda epica e tragica della scoperta e conquista del Perù degli Incas da parte di Francisco Pizarro e di Diego de Almagro, destinati in seguito a diventare acerrimi nemici. Pizarro, nominato da Carlo V di Spagna governatore del territorio che riuscirà a conquistare, partirà nel 1531 con 168 uomini e 39 cavalli, catturerà l'imperatore inca Atahuallpa, lo illuderà in cambio di oro facendolo poi uccidere, prenderà le due capitali Cuzco e Quito, e nel 1534 avrà sottomesso l'intero vastissimo territorio. L'incredibile impresa è condotta tra la giungla paludosa e la fredda sierra innevata; oltre agli indios, stremati da una loro guerra interna, nemici ancora peggiori sono la fame, la sete e le malattie. Cieza de León arriva in Perù nel 1547, ed è testimone della sconfitta e impiccagione dell'ultimo fratello di Pizarro, Gonzalo, che si era ribellato al sovrano di Spagna; non ha vissuto tutte le vicende che narra in questo appassionante romanzo di avventure, che si basa su testimonianze dirette e sulla documentazione scritta esistente. Sarà uno dei pochi, assieme a Bartolomé de Las Casas, a condannare la crudele e stupida ferocia dei conquistatori, senza tuttavia cancellare l'ammirazione per Pizarro, che resta l'eroe dell'epica e sconvolgente impresa. La "Scoperta e conquista" è il terzo dei quattro libri che compongono la monumentale Crónica del Perú. Il manoscritto, terminato alla fine del 1550, rimasto inedito nella sua integrità fino al 1979, è qui tradotto per la prima volta in italiano da Carla Forti.